Cosa fa la differenza nel mondo del lavoro? Skills e competenze evergreen

Cosa fa la differenza nel mondo del lavoro? Skills e competenze evergreen

Cosa fa la differenza nel mondo del lavoro? Skills e competenze evergreen

Oggi vi presentiamo una delle colonne portanti del nostro centro di formazione, un docente con un’esperienza di primissimo livello e un ampio background che gli ha consentito di ricoprire il ruolo di docente in tutta Italia.

Omero Magri, rappresenta un punto di riferimento per il nostro centro di formazione e oggi ci racconta le sue esperienze e come il mondo del lavoro e della formazione siano legati tra loro. Da quanti anni ti occupi di formazione e qual è stato il tuo primo approccio nel ruolo di docente?

Ho cominciato 25 anni fa come venditore, poi sono passato all’area marketing per ben 5 anni; da lì ho iniziato a confrontarmi con la formazione dei venditori. Oggi sono 11 anni che lavoro nel settore della formazione professionale.

Quali sono le tematiche che affronti generalmente nei progetti formativi?

Mi occupo da una parte delle soft skills legate all’area coaching, dall’altra delle dinamiche tecniche che riguardano l’area sales e marketing. In particolare la trattativa commerciale, gli indicatori di performance, il retail marketing ed il Visual.

Hai ricoperto il ruolo di docente un po’in tutta Italia, quali sono le principali difficoltà che incontri in aula?

Ogni aula ha un carattere dato dai suoi componenti, sicuramente aule con disoccupati di lungo periodo non sono facili. Molti di loro sono persone fragili che stanno affrontando un periodo difficile e bisogna essere attenti alle loro esigenze e riuscire a far leva nei punti giusti per stimolarli nella maniera adeguata e portarli a dare il massimo.

I corsi di formazione finanziati dal fondo Forma.Temp rispondo ad una precisa richiesta del mercato del lavoro, secondo te quali sono gli ostacoli maggiori per un disoccupato attualmente e come un corso di formazione lo potrebbe aiutare?

È un periodo in cui si trovano troppe generazioni a confronto. Ogni disoccupato vive le sue particolari credenze “depotenzianti” che influiscono sulla sua visione del mondo del lavoro. Un corso può rappresentare un nuovo inizio ed una direzione lavorativa per ognuna di queste professionalità allo sbaraglio.

Secondo te cosa è cambiato rispetto a diversi anni fa nella formazione e nel mondo del lavoro. Quanto è importante tenersi aggiornato per un lavoratore o un disoccupato e quindi anche per un docente che deve essere in grado di trattare tematiche attuali?

Il mondo della formazione è cambiato poco, sono decisamente cambiate le aree di interesse delle aziende. Bisogna saper cogliere quali sono le future opportunità e studiare per non trovarsi indietro.

Quali sono i consigli che puoi dare a un disoccupato per selezionare un progetto formativo e lo spirito con il quale affrontarlo?

C’è un detto che recita: “Se solo cominciassi sarei inarrestabile”

Scegliere non è facile, ma non esitate. Informatevi su Internet, parlate con un nostro tutor, pensatevi in quella situazione lavorativa. Seguire un corso full time, perché imparare non è facile ma è l’unica strada per capire cosa vogliamo fare. Muovetevi!

Un’ultima domanda, secondo la tua ampia visione del lavoro e della formazione, quali sono i temi più caldi di cui sentiremo parlare anche in futuro e quali progetti hai per il tuo futuro da trainer?

Il mondo cambia così velocemente che costantemente nuove tematiche saranno tirate fuori. Il mondo digitale sicuramente è un aspetto del nostro futuro prossimo. Ma le abilità che ancora fanno la differenza sono sempre le stesse: leadership, comunicazione, public speaking, gestione delle emozioni, e ad oggi anche inglese. Tutte queste abilità danno ad ogni risorsa una marcia in più; sono le tematiche chiave che non tramonteranno mai nella mia visione di trainer.

 

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