Paolo Fiorillo e il mondo delle risorse umane

Paolo Fiorillo e il mondo delle risorse umane

Paolo Fiorillo, da anni una colonna portante dei nostri corsi di formazione di HR; oggi si racconta sulle pagine del nostro sito web per approfondire la figura legata alle risorse umane nel mondo del lavoro.

Ciao Paolo, parlaci un pò di te, da quanti anni ti occupi di formazione e cosa fai quando non sei in aula?

La formazione la considero il mio “filrouge” in quanto fin dal 1992 ho avuto la fortuna di frequentare le aule di formazione di una azienda leader nel settore retail e da allora, parte del mio tempo lavoro è sempre stato dedicato alla formazione.

Oggi, dopo 25 anni di azienda all’interno delle risorse umane, mi occupo di riorganizzazione aziendale e di formazione passando, però, prima che dai processi, dalle “persone”.

HR Specialist è uno dei tuoi corsi più richiesti, ma entriamo un pò in profondità, parlaci di questa figura e perchè è così richiesta dalle aziende, ma soprattutto quali tipologie di aziende?

Lo specialista nell’ambito HR è una figura ritenuta da sempre interessante per le aziende.

Le organizzazioni sono fatte da persone e la performance dell’organizzazione passa attraverso la consapevolezza dei ruoli delle risorse che ve ne fanno parte. Chi si occupa di HR sa che il benessere delle persone produce performance in termini di qualità del prodotto e qualità dell’organizzazione. Ma l’errore più comune è pensare che il modo con cui gestire le persone in azienda non sia differente da quello innato che ci muove nel gestire i rapporti interpersonali. In realtà all’interno delle organizzazioni vigono una serie di dinamiche e di equilibri che andremo ad individuare, estrapolare, imparare a gestire all’interno del corso.

Quali sono gli aspetti principali alle quali un responsabile delle risorse umane non può rinunciare?

Con l’esperienza delle grandi aziende che hanno potuto negli anni sperimentare formule e comportamenti , oggi un responsabile HR sa che le risorse che stanno bene in azienda fanno stare bene anche l’organizzazione arrivando a performare addirittura fino al 40% in più di tutti quelli che invece in azienda poi tanto bene non stanno. Tutte le azioni ed il lavoro del suo ufficio, dovrà, pertanto, essere volto al raggiungimento di questo risultato.

Si tratta di un ruolo che ti consente di lavorare in aziende di categorie completamente differenti, qui entra in gioco la capacità di riconoscere le caratteristiche e le qualità di un individuo al servizio dell’azienda. Quanto conta l’aspetto umano secondo te?

Come detto in precedenza, il ruolo dell’ HR Specialist è fatto di competenze tecniche, penso per esempio al presidio dei processi di selezione ed inserimento, ma soprattutto di consapevolezza del ruolo e di sviluppo delle soft skills.

Credi che ci siano dei moduli durante i tuoi corsi di formazione che siano più importanti di altri, puoi spiegarci il perchè?

Credo che il corso narri a tutto tondo della vita dello Specialis HR in azienda; quello che vedo essere molto apprezzato dai corsisti è il lavoro su se stessi, il Self Marketing, che traendo spunto da tutti i concetti cardine della gestione HR, rivolge l’attenzione sul posizionamento dei corsisti sul mercato con la doppia valenza di strumento utile, oggi, per posizionarsi al meglio e, domani, per carpire dai candidati il massimo delle informazioni per poter poi riversare tutte queste informazioni utili nella scelta dei candidati.

Questo è un genere di corso che in un certo senso ti prepara anche ad affrontare nel miglior modo possibile un colloquio di lavoro. Quanto è spigoloso il campo di gioco in sede di colloquio?

In realtà si apprenderà che l’unico modo efficace ed efficiente per affrontare un colloquio di lavoro è affrontarlo essendo se stessi. Per tale motivo, in via quasi paradossale, il colloquio è un momento di racconto di qualcosa che non può apparire sconosciuto o poco chiaro mentre nella realtà e nel vissuto di quasi tutti i candidati questa è la percezione; ed allora attraverso un percorso strutturato si andranno ad indicare i punti chiave su cui “lavorare a tavolino” perchè questo momento sia “giocato” al meglio.

Quanto è importante la formazione professionale per chi ricopre un ruolo di tale importanza in un’azienda, saper selezionare significa anche saper conoscere i temi legati alle attività aziendali.

In realtà la selezione si occupa di verificare nel candidato le “soft skills” emerse dall’analisi del job profile; il selezionatore non è un tuttologo e le “hard skills”, se non in maniera molto superficiale, non sono oggetto del momento “colloquio”. Ma noi ci rivolgiamo al ruolo HR Specialist presentando una figura che, in aziende meno strutturate, si occupi a tutto tondo della gestione, selezione, formazione, inserimento, politiche di sviluppo.  

Qual è il tuo consiglio a chi sta per decidere di partecipare ad un corso del genere?

l’esperienza di molti anni oramai mi fa dire che i partecipanti a questo corso non hanno bisogno di un consiglio sul perchè affrontare questo tipo di percorso; a muovere gli iscritti sono percorsi, provenienze, esperienze, molto diverse fra loro; in tutti, però, fattor comune è la voglia di mettersi in gioco ed a disposizione di un gruppo di persone per riuscire a dare quel valore aggiunto che porti l’organizzazione ad essere una “organizzazione migliore”.

Ti ringraziamo molto sei stato gentilissimo, un’ultima cosa: se dovessi lasciare un messaggio motivazionale a tutti coloro che leggendo questo articolo vorrebbero lanciarsi in questo mondo, quale sarebbe?

Molti gestiscono persone, meno gestiscono risorse; in un mercato globale che ci parla, quale strumento di maggiore innovazione organizzativa, della ricerca della qualità del lavoro in azienda. Il mercato delle Risorse Umane è in perenne evoluzione “costretto a seguire” l’evoluzione delle dinamiche comunicativo-comportamentali di tutti i partecipanti al gruppo.

Allora la sfida in questo lavoro è non permettersi mai di credere di essere arrivati.

Fino a che esisteranno le organizzazioni fatte da persone, esisterà la necessità di trovare tutte le chiavi di lettura per potere gestire “al meglio” le performance di ogni gruppo.

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